Nasce a Urbino il 9 ottobre 1946. Studia al Liceo Classico e nel 1969 si laurea in lettere all’Università “Carlo Bo” di Urbino con una tesi su Salvatore Quasimodo, traduttore dei lirici greci.

Nel 1981 inizia la sua carriera universitaria tenendo corsi di formazione teatrale presso l’Università “Carlo Bo” di Urbino e poi presso l’Università Politecnica delle Marche in Ancona, Facoltà di Economia. Diventa professoressa associata alla Cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea di Urbino.

Dal 1981 è direttrice artistica dell’associazione culturale Teatro CUST 2000 (Centro universitario di sperimentazione teatrale). Dal 2011 al 2014 fa parte in quanto rappresentante della città di Urbino e del Teatro CUST 2000 del direttivo di AMAT (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) e del CMS (Consorzio Marche Spettacolo).

Tra le sue varie attività troviamo anche la cura del cartellone di “Veglie del teatro rinascimentale e di Corte” a Urbino (2002-2004) e l’organizzazione di “Roccheventi” nel contesto delle Rocche di Francesco di Giorgio Martini e delle Rocche del Montefeltro (2005-2012).

Dal 2012 al 2014 è l’ideatrice, direttrice artistica e organizzatrice del progetto pilota della regione Marche intitolato “Refresh/Notte: Gioventù in CreAzione”.

Dal 2014 al 2016 coordina e dirige il progetto pilota “Impresa teatro: Teatri della ricostruzione”.

La sua attività teatrale inizia nel 1981 con Ipazia di Mario Luzi con la collaborazione del poeta stesso. Seguono Il poeta del tempo (Appunti per un teatro dell’anziano) (1984); Cielo aperto, esperimento di western-theatre (1985); Attraversamento Rigenerazione, tratto da Rigenerazione di Italo Svevo (1985); Gnosis, spettacolo liberamente ispirato ai vangeli gnostici (1985); La merenda tratto dalla Recherche di Proust (1989), Stasera b’sogna dej (1990) e San Paolo Epeisèidon, basato su una sceneggiatura scritta e mai realizzata da Pier Paolo Pasolini (1993).

Il 1994 vede Marchi impegnata in tre stage formativi organizzati da  “Le rose e i quaderni” (su Rossellini e Gianni Amelio) e un altro stage presso il Théâtre du Soleil con la conduzione di Ariane Mnouchkine.

E’ dell’anno successivo la messa in scena di La fortuna di Marina Cvetaeva a cui fanno seguito Voci dal sepuku, ispirato a Mishima (1997) e Bocca d’ombra, dedicato a Not I di Samuel Beckett (1998). 

Il 1999, invece, è l’anno di un altro stage formativo, questa volta a Digione, sulle metodiche del teatro giapponese condotto dal maestro del teatro Nô Yoshi Oida.

Due anni più tardi, nel 2001, presenta La sorcière, basato sul testo di Jules Michelet e nel 2003 Elettra di Sofocle.

Il triennio 2008-2010 è dedicato al teatro sintetico futurista, in occasione del centenario del Manifesto del Futurismo scritto da Marinetti nel 1908. Il risultato è uno spettacolo che raccoglie vari esempi di teatro sintetico (Vengono, Amore+Amici=Fronte, La costruzione del silenzio e Le Mani) e che nel 2010 prenderà il titolo definitivo di Marinettando.

Gli spettacoli successivi sono frutto dei laboratori organizzati dal Teatro CUST 2000 e vedono la partecipazione degli allievi iscritti ai corsi. Si tratta di Dell’amour Stendhal (2012), Apocalisse della scrittura, tratto da Le mosche del capitale di Paolo Volponi (2014) e L’amore non è amato: Storia scritta più con le lacrime che con l’inchiostro, incentrato sulla figura di S. Veronica Giuliani (2018).

Per molti di questi spettacoli esiste anche una versione in video prodotta dallo stesso Teatro CUST 2000.